INTERVISTA DOPPIA:
OGNUNO DAL PROPRIO PUNTO DI VISTA
Il Progetto Teatro Matto raccontato da 2 prospettive
IL PUNTO DI ADEL
Adel, educatore e conduttore del’attività Teatro Matto
Perché si chiama così?
Lo hanno deciso i ragazzi che partecipano al progetto. E, diciamocelo, alla fine durante l’attività facciamo tutti un po’ i matti.
Chi partecipa all’attività?
Io e Alice siamo i conduttori, e poi ci sono Dario, Giulia, Benedetta, Lorenzo, Lanz, Bianca, Flavio, Sabrina, Melanie.
Quando e dove si svolge?
Il lunedì pomeriggio, qui al CSE. Lo spettacolo finale vorremo farlo in teatro, anzi (siamo ambiziosi!) in molti teatri diversi.
Cosa si fa?
Si propongono esercizi presi proprio dal teatro, ad esempio esercizi di movimento, di uso della voce, di memoria.
SPOILER: stiamo preparando il nuovo spettacolo, che probabilmente metteremo in scena entro la fine di quest’anno! SHHHHHH!
Quale è stato il momento più emozionante?
Abbiamo iniziato gli esercizi sulla fiducia: i ragazzi sono stati bendati e gli è stato chiesto di fidarsi dei compagni, che li guidavano con le mani. La cura di chi giudava e la serenità di chi si faceva guidare mi hanno emozionato moltissimo.
In questa attività ognuno può esprimersi a modo proprio?
Assolutamente sì. Ognuno ci mette del suo: tempi, movimenti, battute…ognuno le porta in scena a modo suo!.Che poi…questo è il bello del teatro!
Avete già fatto uno spettacolo?
Per ora ne abbiamo già fatti due brevi, a tema natalizio all’interno del CSE. A causa delle restrizioni Covid, non siamo ancora riusciti a mettere in scena i nostri lavori fuori dallla cooperativa. Ora però siamo decisamente pronti e ci va di pensare in grande!!
Descrivi con una frase o una parola questa attività
Una continua scoperta
Adel tu hai fatto altre (tante) esperienze diverse in teatro, consideri Teatro Matto differente dagli altri modi di fare teatro? Perché?
Ogni partecipante richiede un approccio diverso . Bisogna scoprire come ciascuno “funziona” sul palco, cosa significa per ogni teatrante matto stare davanti ad un pubblico e impegnarsi per mantenere l’equilibrio e l’armonia con i compagni, senza eccessivo controllo, lasciando spazio e valore alla capacità artistica individuale, all’iniziativa personale.
Credo che la differenza stia che questa attività si inserisce nel piano educativo dei ragazzi, risponde in leggerezza ai bisogni di ciascuno.
LA VIRGOLA DI GIULIA
Giulia, utente Sociolario, attrice e partecipante all’attività Teatro Matto
Perché si chiama così?
Si chiama teatro matto perché siamo tutti matti.
Chi partecipa all’attività?
Alla attività partecipiamo io, Benny, Flavio, Andrea, Melanie, Dario, Bianca e Lanz . Gli educatori che fanno teatro con noi sono Adel e Alice.
Quando e dove si svolge?
Si svolge il lunedì alle 14:30 nella sala 4 della nostra cooperativa.
Cosa si fa?
Si fanno esercizi per la voce e per il movimento e impariamo tante camminate diverse
Qual’è stato il momento di più emozionante?
Il momento di più emozionante è stato quando abbiamo fatto lo spettacolo di Natale
In questa attività ognuno può esprimersi a modo proprio?
Si, secondo me ognuno può esprimersi a modo proprio perché è così che fanno gli attori sul palcoscenico
Avete fatto uno spettacolo?
Certo che sì! Ne abbiamo fatti molti.
Descrivi con una frase o una parola questa attività
Per descrivere il teatro matto direi che siamo tutti matti.
Lo consideri diverso dagli altri modi di fare teatro? E se sì, perchè?
Mi piace questo modo di fare teatro perché mi aiuta a parlare meglio e in modo che gli altri mi capiscano.